Pochi giorni fa abbiamo avuto la possibilità di essere presenti all’Intel Summit 2016, evento durante il quale l’azienda ha presentato la propria strategia nel mercato italiano. In particolare, forte presenza sul palco è stata quella di Giorgio Riva, nuovo Country Manager di Intel Corporation in Italia che ha tenuto un lungo discorso che, con l’intervento di noti ospiti, ha illustrato le chiare intenzioni di Intel nel settore Cloud e nell’Internet Of Things.
Risulta ormai chiaro, infatti, come il concetto di IoT stia prendendo sempre più piede nei piani delle aziende del settore che, per stare al passo con innovazione e sviluppo, decidono di investire in tal senso. Intel lo sa bene e, per affermare la propria presenza sul campo, ha intrapreso diverse partnership con aziende che ragionano in quella direzione.
Gianluca Venere, direttore vendite e CSO di SECO, è stato il primo a salire sul palco e a presentare il risultato dei lavori svolti con Intel. In particolare, Venere ha sottolineato come la loro famiglia di prodotti UDOO abbracci l’open-hardware e l’IoT. Dopo il grande successo dell’UDOO X86, infatti, SECO ha presentato ufficialmente UDOO GO, device dalle dimensioni estremamente ridotte ma dal grande potenziale.
Basato su Intel Curie, il nuovo dispositivo UDOO garantisce un sistema di Neural Networking, con un SoC QuarkSE Core con 128 NeuroMem per learning e recognition, compatibilità con Arduino 101 e un corposo gruppo di sensori tra cui accelerometro, giroscopio e la possibilità di aggiungere NFC e tanti altri.
Collaborazione senza dubbio interessante è quella che coinvolge Texa, azienda Veneta che occupa un posto di rilievo tra i leader mondiali nella realizzazione di strumenti diagnostici per i veicoli più disparati. In questa circostanza, la partnership con Intel si è concretizzata con l’ideazione e la produzione di uno strumento estremamente utile nelle circostanze lavorative tipiche di questo settore.
Il prodotto scaturito da questo accordo è l’AXONE Nemo, un tablet con a bordo Windows 10 e lo zampino di Intel lo troviamo nel processore, con un Quad Core N3160, 8 GB di RAM e HD da 250 GB. Oltre a IDC5, applicativo realizzato da TEXA per il collegamento con la centralina delle macchine e l’ottenimento della diagnostica di quest’ultima, il dispositivo vede una componente modulare sul retro che consente di ampliare enormemente il margine di utilizzo, adattando di fatto il device a qualsiasi situazione con la realizzazione di un apposito modulo.
Oltre ciò, il corpo dell’AXONE Nemo è stato pensato per resistere ad acqua, fango, urti ed è in grado di galleggiare, così da permettere la sua presenza anche nelle situazioni meno ospitali senza avere la preoccupazione che tale strumentazione possa in qualche modo essere danneggiata.
Altri ospiti sono stati Aruba e Microsoft che, pur non presentando novità, di fatto hanno mostrato il frutto degli accordi presi con Intel, la situazione attuale delle aziende nell’ambito Cloud e IoT e alcuni dettagli sui piani futuri. Roberto Andreoli, Direttore della divisione Cloud & Enterprise di Microsoft Italia, ha posto l’accento proprio su come l’azienda, grazie ai pesanti investimenti in data center con 38 Azure Region a livello mondiale, ritenga il Cloud estremamente importante per il futuro di Microsoft.
Proprio nel punto di chiusura, poi, Maurizio Riva ci ha tenuto a presentare il frutto della collaborazione tra Intel e Brain, startup italiana che, visto il device realizzato, promette davvero bene.
Il BRAIN dose, nome del dispositivo, è un prodotto basato su scheda Intel Edison e pensato interamente per il mondo dell’IoT. In particolare, Dose è stato pensato per il mondo del motociclismo semi-professionale e consiste in un sistema di telemetria senza fili in grado di raccogliere ed elaborare in tempo reale una grossa mole di dati relativi alla corsa e produrre riepiloghi e statistiche.
Una volta montato sulla propria moto, infatti, il dispositivo riesce a registrare posizione e velocità e mostrare il tutto sulla relativa applicazione disponibile su App Store e Google Play Store. Qui sarà possibile visionare i propri tempi, imparare dai propri errori e avere un riassunto esaustivo dell’andamento in pista. Di fatto, il target finale è quello di semi-professionisti proprio perché BRAIN Dose va a sostituire tutta una serie di apparecchiature sofisticate e costose con un device minimale, semplice ed estremamente funzionale.
Insomma, pur non svelando di fatto i piani di Intel del 2017, Riva conferma come la strategia dell’azienda preveda investimenti sempre più mirati su tutto ciò che circonda Cloud e IoT e, a tal proposito, resta l’interesse in partnership con aziende italiane che possano valorizzare il nostro territorio e portare lustro ai nostri prodotti, puntando ad essere direttamente produttori e consumatori.
L'articolo Intel Summit 2016: partnership, Cloud e IoT nel futuro dell’azienda appare per la prima volta su ChimeraRevo - Il miglior volto della tecnologia.