Bluetooth, NFC, WiFi Direct… tutti metodi di connettività che figurano su numerosi smartphone. E se le prime due sigle fanno ormai parte del vocabolario comune, per molti il WiFi Direct resta ancora un mistero.
Ma cosa significa questa sigla? Per quale motivo la tecnologia WiFi Direct affianca meccanismi ben più consolidati – come il Bluetooth, appunto – pur svolgendo praticamente le stesse funzioni?
Cerchiamo di capirne insieme un po’ in più!
Cos’è il WiFi Direct?
Il Wi-Fi Direct è uno standard per la connettività Wi-Fi che permette, di fatto, a due o più dispositivi dotati di connettività WiFi di collegarsi tra loro senza passare per un router WiFi o un access point. In pratica il WiFi Direct è la “evoluzione” delle “vecchie” connessioni ad-hoc: tramite WiFi Direct avviene collegamento e scambio diretto di dati tra i dispositivi connessi senza l’intervento di router WiFi o access point; la differenza sostanziale è la semplicità di gestione dell’intero meccanismo, ad opera del sistema operativo.
L’accoppiamento dei dispositivi compatibili – basta che uno lo sia per creare una rete – avviene con autenticazione WPS tramite pressione di un tasto fisico (o virtuale), tuttavia alcune implementazioni prevedono autenticazione via NFC o Bluetooth o l’inserimento manuale di un PIN.
Il vantaggio concreto del WiFi Direct è un incremento delle prestazioni, poiché la connessione è sostanzialmente da punto a punto e non passa per un dispositivo centrale (p2p).
Solitamente la compatibilità con questa tecnologia è indicata sulle confezioni dei dispositivi, nel manuale di istruzioni o tra le specifiche tecniche.
A cosa serve e quando si usa il WiFi Direct?
Come è semplice intuire, la tecnologia è pensata per la comunicazione finalizzata allo scambio dei dati. Ad esempio tramite essa è possibile mandare in stampa documenti direttamente dallo smartphone (se la stampante lo permette), trasferire file da un dispositivo all’altro, condividere contenuti con dispositivi multimediali, condividere sessioni di gioco e quant’altro.
L’unico “requisito” affinché ciò avvenga è che i dispositivi coinvolti posseggano una scheda WiFi e che il sistema operativo di almeno uno dei device coinvolti sia compatibile con questo tipo di tecnologia.
Dunque perché WiFi Direct e non Bluetooth o NFC?
Questa è una domanda più che lecita. Tralasciando l’aspetto prestazionale (che può dipendere da fattori variabili come la congestione delle bande, lo scontro tra onde differenti, la distanza e quant’altro), perché scegliere WiFi Direct anziché Bluetooth o NFC?
La risposta sta nell’ultima affermazione del paragrafo precedente. Implementare questa tecnologia è una mera questione di programmazione nel sistema operativo e può essere fatto in qualsiasi device dotato di scheda WiFi.
In parole povere, il WiFi Direct non richiede hardware aggiuntivo se non una scheda WiFi – presente praticamente ovunque; questo a differenza di Bluetooth o NFC, che richiedono invece moduli o chip aggiuntivi. Inoltre, come già detto, basta un solo dispositivo compatibile per creare una rete.
Se uno o più termini non vi sono stati chiari, vi consigliamo di dare uno sguardo alla nostra grande guida ad Internet ed Home Networking per saperne di più!
L'articolo WiFi Direct: cos’è e quando si usa? appare per la prima volta su Chimera Revo - News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.